Testo di Renato Guttuso su Carl Timner, 1977
Penso che Carl Timner sia un pittore di grande talento. Penso anzi di più: Timner è tra i primissimi artisti europei della sua generazione. E non soltanto per la singolare posizione che occupa sul terreno poco praticato di un’arte rigorosamente oggettiva, sorretta da una straordinaria capacità tecnica, ma per la radice creativa non “avanguardistica” della sua oggettività.
Il problema dell’oggettività costituisce il tema centrale dell’arte di oggi. Ma tale oggettività si è manifestata e si manifesta sotto vari aspetti. Aspetti che vanno dalle esperienze del “Pop”, di alcuni anni fa, all’utilizzazione di materiali detti “poveri”, alle più recenti, ma anch’esse già trascorse, presentazioni dette “iperrealiste”. Nessuno di questi aspetti, che tutti rientrano nell’ambito della languente avanguardia e dei suoi metodi di presentazione, fondati sull’integralismo spettacolare, ha mai neppure lontanamente sfiorato Timner.
Il suo oggettivismo si esprime con i mezzi del disegno e nella pittura, mezzi che Timner recupera nella loro specifica essenza, riappropriandosi di concetti rinascimentali e seicenteschi caduti in disuso o scaduti al livello del piatto accademismo.
Ma il recupero che ne fa Timner appartiene alla nostra contemporaneità. La precisione anatomica, la tensione dei muscoli e dei nervi, l’espressione dei volti, l’attenzione alla precisione (naturalezza) del movimento, pur nella apparente normalità, esprimono un mondo che ci appartiene, così come esso è, privo di forzature espressionistiche o di altre tentazioni intellettualistiche.
Ne scaturisce, in una rappresentazione limpida e ferma, un rapporto vero, diretto, intenso tra l’artista e le sue figure. Le pagine dove una figura è ripetuta più volte con qualche variante nel movimento, sono indicative della straordinaria capacità di Timner di creare un rapporto vero con il suo oggetto.
La ripetizione del modello non è mai di tipo accademico, ma è ricerca, bisogno di un rapporto più approfondito con il modello precedentemente affrontato.
Per tale sua evidenza, chiarezza, apparente ovvietà, e assoluta verosimiglianza, Timner è, in un’epoca di sofisticazioni intellettualistiche e spettacolari come la nostra, un pittore difficile.
Anche questo è un segno del suo valore. Timner cerca la verità e la verità è difficile.